I finanziamenti garantiti al 31.12.2018 superano i 2,2 miliardi
Agire subito per far arrivare credito alle piccole e micro imprese affiancando le banche attraverso il sistema degli intermediari e della intera filiera delle garanzie, anche con interventi normativi che permettano di mettere in campo strumenti di finanza alternativa e finanza agevolata. È questo il ruolo nuovo che può svolgere il sistema dei Confidi ed Italia Comfidi si candida ad essere punto di riferimento di questo processo di trasformazione in forza dei propri numeri (affidamenti, garanzie, patrimonio, indice di solvibilità) e attraverso importanti investimenti in consulenza, finanza agevolata, concessione del credito diretto e attraverso la creazione di strumenti alternativi per il credito alle imprese.
L’assemblea annuale di Italia Comfidi, che si è svolta ieri 29 maggio a Roma, ha adottato questa linea di comportamento. Nello specifico per quanto concerne lo stock degli affidamenti in essere, il portafoglio di finanziamenti garantiti al 31 dicembre 2018 ammonta a 2,2 mld di euro e le garanzie in essere a fine esercizio risultano essere circa 1 mld di euro. C’è infine un dato che più di altri racconta il modo di operare di Italia Comfidi ed è il Coefficiente di Solvibilità pari al 48,04{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38}, con fondi propri che ammontano a circa 92 ml di euro, per un risultato d’esercizio che ha evidenziato un utile di euro 995.776.
“In un momento di corto circuito nel sistema del credito soprattutto per le piccole imprese fino a 20 dipendenti, ha detto il Presidente di Italia Comfidi Nico Gronchi, abbiamo attivato un piano strategico per mettere in campo risposte concrete ai problemi delle piccole e micro”.
Il 2018 è stato l’ottavo anno consecutivo di sostanziale contrazione del credito per le piccole imprese. Con i dati consolidati a fine anno (2018), si è confermata la diminuzione dello stock di credito del 7{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38} con una punta del -11,1{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38} per le imprese da 6 a 19 addetti, che, insieme alle microimprese fino a 9, rappresentano il 36{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38} del fatturato e il quasi il 40{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38} del valore aggiunto. Stiamo parlando di oltre 4,2 milioni di imprese che contano meno di 20 dipendenti, che esprimono un totale di oltre 8 milioni di addetti cioè il 56,4 per cento degli occupati in Italia.
“Solo 86mld sono arrivati a queste imprese su un montate complessivo di 645 mld di euro di finanziamenti concessi a tutte le imprese italiane, ha spiegato Gronchi. In buona sostanza solo il 13,4{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38} dei prestiti bancari vivi arriva a coloro che ancora oggi, rappresentano l’asse portante dell’economia italiana. Riteniamo improcrastinabile, quindi, mettere in campo servizi più strutturati di consulenza finanziaria, per dotare le imprese di un più adeguato bagaglio di conoscenze su bilanci, rating o finanza agevolata oppure strumenti come il credito diretto”.
Già dal 2018 Italia Comfidi ha posto in essere una serie di interventi finalizzati a rivitalizzare lo storico e sempre costruttivo rapporto con tutte le Banche partner e avviato un percorso di implementazione e diversificazione delle proprie attività attraverso un piano strategico che prevede importanti investimenti su consulenza, finanza agevolata e strumenti alternativi per il credito alle imprese.