Insufficienti le misure di aiuto
Si è riunita nella mattinata di oggi la categoria dei servizi del benessere, identificata nei parrucchieri ed estetiste, della Confesercenti della Provincia di Ascoli Piceno e Area Sud Marche.
Al tavolo riunito in videoconferenza il direttore Elena Capriotti, Presidente Silvana Traini, componente Presidenza Nazionale, riunito un primo gruppo di lavoro della Categoria, titolari di servizi alla persona, per discutere e fare il punto della situazione sul territorio e rinviare il documento al tavolo nazionale del settore.
Rischiamo la chiusura definitiva del 40 per cento delle attività: siamo abituati a lavorare con dispositivi che tutelano igiene e sicurezza, la sospensione lo Stato non ce la può richiedere facendo indebitare la categoria per pagarci poi nuovamente le tasse.
In particolare sono emerse problematiche inerenti alla famosa Fase 2, ritenendo opportuno che per avviare la fase di riapertura in certezza e tranquillità, occorre accelerare in modo incisivo il protocollo di sicurezza, per dare modo alle imprese di adeguarsi e soprattutto sarà necessario che l’approvvigionamento ai dispositivi di sicurezza sia garantito in modo unificato e senza speculazioni da parte delle aziende del settore. Le misure adottate ad oggi, sono state irrisorie.
Alla luce di quanto affiorato, il punto più importante della riunione è la richiesta della categoria del riconoscimento del danno diretto, avvenuto per il lockdown obbligato, che costerà alle imprese tutte e soprattutto del settore, circa un terzo del fatturato.
Necessario sarà anche e non per ultimo prevedere l’annullamento dei contributi Inps titolari e dipendenti ed anche l’annullamento delle imposte e tasse per almeno sei mesi; ciò consentirà in fase di riapertura di procedere all’avvio del lavoro in sicurezza, senza l’aggravio di costi, assolutamente non sostenibili, a causa del mancato incasso avutosi.
Non di meno importanza la richiesta ulteriore dell’annullamento delle tasse ed imposte comunali, per il periodo di chiusura forzata, per poi procedere alla riparametrazione delle stesse.
Queste sono in linea di massima le richieste portate avanti dall’Associazione di Categoria Confesercenti.
Confidiamo che le nuove misure al vaglio possano includere le richieste delle categoria, altrimenti il rischio chiusura è alto.