Chiediamo un passo indietro prima dell’entrata in vigore del nuovo DPCM
“Se quanto previsto nella bozza del nuovo Dpcm, ossia la chiusura di barbieri e parrucchieri nelle zone rosse, dovesse trovarsi anche nel testo definitivo sarebbe un durissimo colpo per la categoria che rappresentiamo ”.
Così Sebastiano Liso Presidente Confesercenti Immagine e Benessere che aggiunge: “non riusciamo a capire come si possano applicare al nostro settore provvedimenti ancor più restrittivi. Eppure abbiamo dimostrato che i nostri centri sono più che sicuri, sia in termini di contingentamento delle persone, sia per l’utilizzo dei materiali monouso, oltre che per le distanze rispettate. Abbiamo recentemente denunciato come il comparto, nonostante fosse rimasto aperto, abbia subito cali di fatturato del 45{b35c1e45cb385639600882afa3c3e77d9bceae41c873c5daf9ce0c719a1e8a38}. Con queste nuove chiusure, molti di noi non ce la faranno a sopravvivere”.
“E’ una scelta incomprensibile – prosegue Liso – anche alla luce della sentenza del Tar del Lazio che aveva annullato il DPCM del 14 gennaio 2021 nella parte in cui escludeva gli “estetisti” dai “servizi alla persona” erogabili in “zona rossa”, inserendoli, di fatto, nei fornitori di servizi essenziali. Centri estetici che ora non potranno nuovamente operare”.
“Chiediamo – conclude Liso – di rivedere questa decisione prima dell’entrata in vigore del decreto definitivo. Ci appelliamo al presidente Draghi affinché tenga conto della responsabilità dimostrata, sino ad oggi, dal settore e della necessità dello stesso di lavorare con continuità. Tante attività, infatti, operando a singhiozzo, si troveranno nelle condizioni di dover chiudere. Facciamo anche un’ultima riflessione: costringerci ad abbassare la saracinesca darà ancor più campo libero agli abusivi che operano non garantendo in alcun modo le norme anti-Covid. Attività che non solo non pagano le tasse, ma che rappresentano, in questa fase, un vero pericolo per la salute dei cittadini”.