Il Segretario generale di Confesercenti interviene nel programma condotto da Salvo Sottile
Moneta elettronica, contante e POS: questi i temi della trasmissione di Mi Manda Rai Tre di martedì 9 ottobre con ospite il Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni.
“Facciamo chiarezza sul numero dei POS: in Italia c’è il più alto numero dei POS rispetto agli altri Paesi europei. Non è vero che in Italia l’uso del contante è sproporzionato rispetto ad altri paesi europei, la Germania è agli stessi livelli dell’Italia”, ha esordito il Segretario.
“Noi facciamo un discorso di prospettiva e diciamo: il contante costa tantissimo, pensiamo a benzinai e tabaccai che spendono in media 2mila euro all’anno per impianti di sicurezza. Talvolta, oltretutto ci rimettono anche di persona, per le rapine e quant’altro. Quindi, l’utilizzo della moneta elettronica per un paese evoluto è un processo di modernizzazione. Anziché fare l’annuncio che fa il governo: utilizziamo i Pos per combattere l’evasione fiscale, che si combatte in un altro modo, andrebbe detto: usiamo il Pos, usiamo la moneta elettronica perché vogliamo diventare un paese civile. E tutti possono andare al bar, in pasticceria, eccetera e pagare con la carta di credito”, continua Bussoni.
“Per alcune categorie, tabaccai e benzinai, pagare con carta di credito e Pos vuol dire perdere il proprio margine di guadagno. Allora il Governo cosa deve fare? È giusto incentivare la moneta elettronica, azzeriamo i costi. Ma c’è anche un problema di natura tecnologica: banda larga, 4G, eccetera. E poi c’è un problema di contactless: su tre milioni di Pos che sono disponibili in Italia, solamente un quarto di questi è abilitato per il contactless. Non si può andare a comprare un caffé e digitare il pin, perché diventa un casino per chi gestisce il bar. Noi diciamo l’evasione fiscale il governo la deve combattere utilizzando le banche dati. Poi in mezzo a tanti c’è qualcuno che fa il furbo, però non questa la questione. È un processo di civilizzazione del paese la moneta elettronica”.
“Il commerciante – conclude il Segretario – si deve mettere nelle condizioni di accettare tutto: quindi moneta elettronica e denaro contante perché va incontro comunque a tutta la fascia potenziale di clientela. Poi è il cliente che fa la scelta, se pagare in contanti o pagare con bancomat. Ovviamente meno costa la moneta elettronica, più convenienza si avrà ad usare la moneta elettronica. Però c’è un problema di cultura del paese, di innovazione tecnologica, di far arrivare la banda larga dappertutto e di far capire che la moneta elettronica è un vantaggio per tutti, non perché si vanno a stanare gli evasori, perché finalmente diventiamo un paese moderno”.